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Titolo | Sottocommissione Covid 19 - Prime riflessioni |
Contenuto | RIFLESSIONI PER SOTTOCOMMISSIONE SALUTE 2 – Covid 19Giorgio Origlia 18. 05, 2020Riflessione 1 – cosa si intende per salute?L'attività della sC3 dovrebbe iscriversi, per coerenza, nella più generale interpretazione del rapporto salute-ambiente che dovrà essere comune alle 3 sottocommissioni.Dunque cosa intendiamo per salute?Parliamo di salute come assenza di patologie organiche? O parliamo di salute come benessere, come assenza di stress tanto fisico quanto psichico? Allora come definiamo il benessere? Armonia e bellezza ne fanno parte?Un piccolo sforzo preliminare per definire cosa intendiamo per salute ci aiuterà a creare sinergie tra le sottocommissioni.Propongo di utilizzare il concetto di omeostasi, come punto di partenza.Riflessione 2 – che dire per la fase di transizione post-emergenza?Siamo ancora nel pieno dell'emergenza, di cui già si intravede però il passaggio alla fase successiva. E' dunque una fase di transizione. Come si può intervenire con la bioarchitettura in questa fase ? Gli spazi della città, dei luoghi pubblici, delle case sono quelli che sono, nella fase di transizione le risorse e il tempo per modificarli non ci sono, su cosa intervenire?Reinventare l'uso dell'esistente?Ci sono già segnali spontanei: i bar che spostano la soglia tra privato e pubblico dal bancone all'ingresso, definendo di fatto un nuovo valore per il marciapiede, il quale inoltre si è arricchito di segnaletica orizzontale per imporre distanze e comportamenti...Oppure in casa, si sono riscoperti i balconi per stare fuori senza uscire, e mi hanno citato (sorridete pure...) il WC usato come sedia per lavorare sul laptop in bagno, unico ambiente “isolato” dal casino domestico....ecc.Un paesaggio uguale a prima ma con nuovi valori d'uso per ogni suo elemento fisico?Riflessione 3 – quali priorità per la “nuova normalità”?Finita la fase di transizione come cambierà l'uso dello spazio, la sua struttura fisica e funzionale, le modalità di arredo? E come cambierà o dovrà cambiare lo spazio urbano?In una visione della bioarchitettura e della sostenibilità che non si ferma all'uso dei materiali e tecnologie meno inquinanti, consideriamo l'occasione di poter sviluppare modelli di comportamento sociale, di uso e di organizzazione dell'ambiente che eliminino sprechi, che inquinino di meno, che riusino risorse trascurate..Il riuso, o il cambiamento di destinazione degli spazi, sarà il passaggio fondamentale. Perché per quanto elastici e adattabili siano i nostri comportamenti, lo spazio costruito e attrezzato delle città in cui viviamo è anelastico, e costoso da modificare.Ad esempio il mantenimento del tele-lavoro e tele-insegnamento diffusi ridurranno la necessità di spostamenti fisici nelle città, ma non risolveranno la congestione funzionale che si è scaricata da un lato sulle case, e dall'altro sulle strutture commeciali.Forse avremo spazi urbani e aperti più vivibili e a misura d'uomo, ma spazi chiusi e domestici meno vivibili. Saranno gli arredi usati in modo diverso a risolvere il problema? |
Riassunto |