Descrizione evento
“ tra porcilaie e zanzare, nell’odore di erba umida e in mezzo ai grilli, fino a un gran fuoco di bivacco acceso ai
margini di un bosco, con intorno le ultime lucciole sopravvissute allo sterminio, ultima trincea indipendente del
totalitarismo padano…” con questo passaggio Paolo Rumiz descrive ne “La leggenda dei monti naviganti” il luogo
in cui vive “Il Negro Dum Dum, dal volto truculento, abitatore di una torre piezometrica”.
L’edificio, costruito nei primi del 1900 è oggi la casa del designer Marco Stefanini (Dum Dum). Una casa atipica,
recuperata con gli stessi materiali naturali – sughero, calce, rame, legno, pietra, corde che costituiscono l’alfabeto
materico del suo lavoro.
PROGRAMMA: